22 marzo ore 21.00

“Sette e Ottocento a Pavia: le radici della modernità (1764-1815). Atti del convegno di Pavia novembre 2018-marzo 2019″ a cura di Carla Riccardi,

edito da Interlinea 2020

Quando: 22 marzo ore 21.00 in diretta Facebook dalla pagina Associazione Laureati Università di Pavia al link 
https://www.facebook.com/AssociazioneLaureatiUnipv

L’autrice in dialogo con Giorgio Panizza e Serena Feloj.

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Il convegno, di cui si presentano gli atti, articolato in quattro giornate, si è proposto di illustrare attraverso i suoi protagonisti, scienziati e umanisti, scrittori e musicisti, il primato di Pavia e della sua università come centro della cultura europea nei circa cinquant’anni che vanno dal 1764 (esce Dei delitti e delle pene) al 1815 (Restaurazione dell’Antico Regime).

Le riforme degli Asburgo rinnovano con criteri moderni tutte le istituzioni scolastiche, dall’Università di Pavia alla Facoltà Teologica, alle Scuole Palatine di Milano. Si crea un grande fervore di ricerche da parte di professori presto di fama europea.

Con la Repubblica Cisalpina, dopo un periodo di chiusura, l’università rinasce e con essa la produzione scientifica pavese. Dopo gli anni di reazione dei governi ai principi rivoluzionari di Francia, con conseguente arretramento su posizioni conservatrici e abbandono delle politiche riformatrici, la ventata napoleonica suscita l’entusiasmo dei giacobini italiani. Con il rientro dell’Austria si chiude il cinquantennio aperto verso la futura modernità.


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