21 dicembre 2020

Presentazione del libro di Gian Arturo Ferrari
“Ragazzo Italiano”, edito da Feltrinelli 2020

 

Sarà presente l’Autore in dialogo con Gianmarco Gaspari, Università degli Studi dell’Insubria.

L’evento sarà trasmesso in diretta Facebook dalla pagina Associazione Laureati Università di Pavia al link 
https://www.facebook.com/AssociazioneLaureatiUnipv

Scarica l’invito all’evento

 

La vita di Ninni, figlio del dopoguerra, attraversa le durezze da prima rivoluzione industriale della provincia lombarda, il tramonto della civiltà rurale emiliana, l’esplosione di vita della Milano riformista. E insieme Ninni impara a conoscere le insidie degli affetti, la sofferenza, persino il dolore che si cela anche nei legami più prossimi. Da ragazzino, grazie alla nonna, scopre di poter fare leva sull’immenso continente di esperienze e di emozioni che i libri gli spalancano di fronte agli occhi. Divenuto consapevole di sé e della sua faticosa autonomia, il ragazzo si scava, all’insegna della curiosità e della volontà di sapere, quello che sarà il proprio posto nel mondo.

Nella storia di Ragazzo italiano si riflette la storia dell’intero Paese, l’asprezza, la povertà, l’ansia di futuro, la vicenda di una generazione figlia della guerra ma determinata a proiettare progetti e sogni oltre quella tragedia.

Un’Italia dove la scuola è la molla di promozione sociale, e l’avvenire è affollato di attese e promesse. Un’Italia ancora viva nella memoria profonda del Paese, nelle peripezie familiari di tanti italiani. Ferrari le restituisce corpo e respiro senza indulgenze né compiacimenti, con uno stile cristallino e austero, non di rado crudo, con un timbro di coraggiosa sincerità. Capace di esprimere la freschezza del protagonista e di una moltitudine di personaggi lampeggianti di futuro.

Troncati i legami con il nido, eliminati in pratica obblighi e doveri, Ninni, con suo intimo stupore, scoprì che rimaneva ed esisteva altro. Esisteva lui.

 

Premi e riconoscimenti

2020 – Premio Strega – Finalista Premio Strega

Quando Gian Arturo Ferrari compì 60 anni, la Mondadori organizzò una festa in un improbabile locale milanese (credo non esista più). Ma soprattutto dedicò al direttore generale, grande capo della casa editrice, artefice di tanti successi, un libretto che raccoglieva alcune delle sue frasi più ricorrenti. Eccone una: «Io sono stanco dei libri, pochi, che vendono tanto e di quelli, troppi, che non vendono niente. Sono stanco di questi picchi del Cervino e di queste depressioni da Mar Morto. Voglio un paesaggio collinare». Chi scrive era allora amministratore delegato della Rcs Libri. Aveva appena perso, per poche migliaia di dollari (accidenti), l’asta per il Codice Da Vinci di Dan Brown. A chi erano andati i diritti italiani di uno dei più grandi best seller dell’editoria mondiale? Alla Mondadori di Ferrari. Ora non sappiamo quale sia l’altitudine delle aspettative che lo scrittore Ferrari si augura per il suo primo romanzo, Ragazzo italiano, appena uscito per Feltrinelli. A proposito. Mai il sessantenne direttore editoriale della Mondadori, allora già berlusconiana, avrebbe pensato di pubblicare con il grande — e politicamente distante — rivale. Piccolo schiaffo alla non più tanto amata vecchia casa? Sì. Ma non chiedeteglielo, non vi risponderà.

Leggi l’intervista completa a Gian Arturo Ferrari su 7 – Corriere della Sera


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