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Eccellenze della Medicina Pavese del 900: la figura del Professor Mario Cherubino

Dal blog di Rosellina Mariani, già giornalista RaiUno (Uno Mattina)

 

La rigorosa ed affascinante figura del Prof. Mario Cherubino, Direttore della clinica Otorinolaringoiatrica all’Ospedale San Matteo di Pavia dal 1960 al 1981, risalta con forza nella serata on line del 25 ottobre: “Le grandi figure della Medicina pavese del Novecento nel racconto degli allievi e dei familiari. La Clinica Otorinolaringoiatrica e la figura del Prof. Mario Cherubino” ideata, organizzata e condotta con il solito garbo ed intelligenza dalla Prof.ssa Renata Crotti, Segretario Generale dell’Associazione Laureati dell’Università di Pavia, già docente di Storia Medioevale, giornalista e scrittrice.

La personalità dell’illustre medico è sottolineata dai partecipanti alla serata: Prof. Marco Benazzo, Preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Pavia; Prof. Alessandro Venturi, Presidente della Fondazione IRCSS Ospedale San Matteo; Prof. Eugenio Mira, relatore, “La Clinica Otorinolaringoiatrica e la figura del fondatore”; allievi laureati all’Università di Pavia, Franco Orecchioni (Tempo Pausania) Giovanni Precerutti (Pavia), Paolo Castelnuovo (Varese), Emilio Mevio (Magenta), Marco Benazzo (Pavia); Laura Lanza “Brevi note di Storia della Clinica Otorinolaringoiatrica”; Mario Cherubino, il nipote e Paolo Zanocco, medico artista.

“Capelli rossi, giacca e cravatta sotto il camice sempre…” ricorda il Prof. Eugenio Mira, quasi a sottolineare il rigore anche nel modo di vestire del Prof. Mario Cherubino…

La serata, con momenti di commozione e con testimonianze non solo interessanti, ma che rivelano grande stima ed amore verso questo luminare, ha messo in luce un senso di appartenenza e di continuità che contraddistingue i laureati dell’Università di Pavia.

Le regole fondamentali che hanno accompagnato il Prof. Mario Cherubino nella sua vita, dipingono non solo una eccellenza medica che ha lasciato una traccia indelebile nella scienza, ma una persona che è rimasta profondamente radicata nel cuore di chi l’ha conosciuta e seguita professionalmente…

1) Rispetto del malato, mai dimentico del rapporto, spesso intenso, che si instaura fra medico e malato… “il rispetto del malato è sempre stato fondamentale per il Maestro, lo riteneva fondamentale per la ‘gestione’ del malato”… ricorda Marco Benazzo, Preside della Facoltà di Medicina di Pavia e suo allievo.

2) Importanza della Presenza, tanto che anche la domenica era facile trovarlo in Clinica. Era consapevole di quanto fosse fondamentale per il paziente sapere che il medico che ti cura “c’è”, non farlo sentire solo…
“Aveva sempre presente l’etica del lavoro…” ricorda l’allievo Franco Orecchioni.

3) L’importanza della Scuola, un Maestro insegna, vuole tramandare, aprire la strada ai suoi allievi, riconoscere i loro meriti: “Un Maestro, ma pure un Direttore attento e ammirato, è stato sempre come un buon padre, sempre pronto a sostenermi ed incoraggiarmi…” ricorda Giovanni Precerutti , suo allievo e quanto ritenesse importante la scuola è sottolineato anche da Marco Benazzo “continuo a ripeterlo ai miei allievi oggi quanto la scuola fosse fondamentale per il Prof. Cherubino…”

Nota anche la sua severità, sapeva “tirare le orecchie”, come ricorda Emilio Mevio che si era lasciato andare al racconto di una sua possibile diagnosi nei corridoi dell’Ospedale, chiamato in Direzione si sentì dire dal Professore: “Credi di essere l’unico capace di fare una diagnosi ??…” Fu la lezione all’incauto allievo, per poi incitarlo a continuare gli studi in quella direzione…

I Grandi!

“Aveva un’eleganza nel parlare e nel leggere che dimostra la sua attitudine all’insegnamento…..” ricorda Paolo Castelnuovo che sottolinea anche la sua continua presenza un Clinica.

Laura Lanza ha conosciuto il Professore Cherubino quando era in pensione in occasione dei suoi studi sulla “Storia della Clinica Otorinolaringoiatrica”: “una persona che incuteva rispetto e che faceva pensare gli studenti…” Solo i grandi Maestri sanno inculcare questo insegnamento fondamentale: pensare con la propria testa.
Sapeva essere spiritoso ed ironico… a chi gli raccontava che qualcuno faceva la sua imitazione rispondeva: “Fategliela fare…”

Non è mancata l’allegria nell’intervento finale di Paolo Zanocco nel suo intervento finale, medico che ha scelto in seguito la professione dell’artista, e non è mancata la tenerezza con Mario Cherubino, il nipote medico e omonimo:
“Per me sarà sempre il Nonno che ci faceva salire sulla sua Autobianchi 112 per portarci a vedere i meravigliosi tramonti a Bereguardo…” Un nonno che condivideva e trascinava.

Un’eccellenza della Medicina, un grande chirurgo, un uomo appassionato del suo lavoro, un Nonno indimenticato… una serata coinvolgente e sorridente!


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