Alessandro Volta è stato Magnifico Rettore dell’Università di Pavia nel 1795.

Fu chimico, fisico e accademico. La sua attività scientifica cominciò e si svolse a lungo fuori dalle sedi istituzionali universitarie. Nel 1774 fu nominato reggente delle scuole pubbliche di Como e nel 1775 professore di Fisica sperimentale nel Ginnasio di Como.

Nel 1778 gli fu offerta la cattedra di Fisica Sperimentale presso l’Università di Pavia, dove operò per circa quarant’anni.

In quanto Rettore dell’Università incrementò notevolmente la collezione di strumenti del gabinetto di Fisica, anche acquistandone direttamente durante i suoi viaggi in Europa. A lui è intitolata una delle Aule Storiche della Sede Centrale dell’Ateneo.

Volta si dedicò con particolare successo all’elettrostatica: fondamentali le sue ricerche sugli elettroscopi, che modificò in elettrometri; l’invenzione dell’elettroscopio condensatore e dell’”elettroforo perpetuo”, la prima macchina elettrostatica ad induzione.

Notevole fu anche l’interesse di Volta, riguardante “l’aria infiammabile delle paludi” e la respirabilità dell’aria, che lo portò alla costruzione della curiosa “pistola ad aria infiammabile” ed alla modifica degli eudiometri allora in uso.

La maggior fama di Volta è legata all’invenzione della pila, seguita alla disputa con Galvani sull’elettricità animale, che lo impegnò a partire dal 1791. Mentre Galvani sosteneva che le contrazioni delle zampe di rana da lui osservate erano causate da un “fluido nervoelettrico” proprio degli animali, Volta, partendo dagli stessi esperimenti e ideandone poi una grande varietà, arrivò all’affermazione che non di elettricità “animale” si trattava, bensì semplicemente di elettricità “metallica”, messa in moto da certe catene di metalli e di conduttori umidi. Nel 1800 rese pubblica la realizzazione della pila a colonna e a corona di tazze. Nel 1801 a Parigi presentò le sue ricerche all’Accademia, alla presenza di Napoleone, riscuotendo un grande successo.

Fonte: Museo per la Storia dell’Università di Pavia

 


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